CITTÀ DEL VATICANO – L’inverno delle nascite comincia a far tremare i polsi anche all’economia e alla politica. Fare meno figli significa avere meno sviluppo, meno contribuenti, meno futuri lavoratori in grado di sostenere il sistema pensionistico, in buona sostanza meno sicurezze di quelle che ci sono oggi. Il Covid ha ulteriormente aggravato il quadro, scoraggiando i giovani a mettere su famiglia. E così un anno dopo il primo lockdown il calo è spaventoso: nelle 15 più grandi città si è registrato il meno 21,6% di nascite dall’anno precedente. C’è poca speranza e tanta paura in giro. Se dovesse andare avanti così il rischio è che nel 2100 la popolazione da 60 milioni passerà a 30.
DRAMMA
Avendo ben presente questa cornice di riferimento è nata una alleanza per certi versi storica tra la Chiesa, il governo, il mondo imprenditoriale ed economico. A scendere in campo sono il premier Mario Draghi e Papa Francesco che assieme apriranno gli Stati Generali della Natalità il 14 maggio prossimo all’Auditorium, a due passi dal San Pietro. Di fronte allo scenario italiano Papa Francesco ha evidenziato che «le nascite sono calate al punto da mettere il futuro in pericolo» aggiungendo che bisogna fare in modo che «questo inverno demografico finisca». Agli Stati Generali sono mobilitati i settori chiave: politica, società civile, economia, istituzioni.
Fonte: Il Messaggero.